Tuesday, April 23, 2024

Arte & Cultura

Alessandra De Angelis si presenta assieme al suo libro “In poche parole”

Ottobre 09, 2020

Mi chiamo Alessandra de Angelis, ho trenta anni, occhi cerulei curiosi ed una testa piena di idee.

Sono nata a San Severo (FG), una città piena di tradizioni e consuetudini che non mi ha mai propriamente rispecchiata. Credo che talvolta si nasca in un posto ma che quello non sia il nido delle proprie potenzialità ed aspirazioni. Cercavo il mio posto nel mondo per cui, ho girato parecchio, portandomi in spalla esperienze passate ed emozioni provate, insomma un’intera vita in valigia. Una volta diplomata, mi sono trasferita a Pescara dove ho avuto modo di confrontarmi con altre realtà, altri modi di vivere e una città più grande e varia; ho frequentato l’università e conseguito laurea in Scienze Infermieristiche. Aiutare è sempre stato qualcosa che mi ha caratterizzata: aiutare persone, animali, natura, familiari, ambiente … non era importante chi o cosa, ma bastava che facessi un gesto che potesse comportare un beneficio a chiunque ed (così) indirettamente a me.

Alessandra De Angelis

Ho svolto parecchi lavori, un po’ a zonzo per l’Italia, dalla Puglia in Friuli Venezia Giulia, dal Molise all’Abruzzo, fino ad arrivare stabilmente in Lombardia: da donna delle pulizie a cameriera, da procacciatrice per contratti onlus a badante per anziani ricoverati, da ragazza immagine a promoter per i locali a tirocinante nelle corsie di ospedale, d’addetta alle vendite in pasticceria e gelateria ad elaboratrice di buste paga ed altre mansioni commerciali. Ad oggi, da oltre cinque anni, sono un’assistant in un’agenzia immobiliare in Milano, che oramai è come fosse casa mia; un lavoro che mi entusiasma tanto, questo perché ho a che fare con il pubblico. Amo il mio lavoro. Amo i miei colleghi ed il clima del nostro quotidiano lavorare.

Ho fatto parecchio poiché non ho mai avuto parecchio.

Ho cercato di aiutare forse perché necessitavo io di una mano.

Il mio aiuto l’ho trovato nello scrivere, e qui devo fare un grosso balzo indietro. Iniziai a parlare precocemente ed altrettanto a scrivere, adoravo libri e figure. Mia madre, quando ero piccola, era solita raccontarmi favole o storie inventate sul momento, mentre mio padre mi faceva ascoltare musica da cantautore e musica classica, come il Fantasma dell’Opera o il Rondò Veneziano. La mia mente spaziava e creava infiniti mondi con innumerevoli personaggi, scenari vari che aprivano il sipario su realtà dove tutto era come volevo e desideravo io. Ricordo che adoravo quei momenti, tenendo sempre stretto in mano il libro dell’alfabeto e l’abaco in legno. Mia mamma dice, ad oggi, che sapeva quanto avrei fatto. 

Ricordo (grazie ai mille filmini che i miei genitori hanno registrato) che quando non sapevo ancora scrivere, facevo finta: indossando gli occhiali di mio fratello maggiore disegnavo cerchi e scarabocchi, a mo’ di insegnante che stava tenendo una lezione. Mi divertivo.

Poi ho iniziato a guardare fuori dal balcone e ad osservare tutto attorno, sentire i profumi, una forchetta posata sul piatto ad ora di pranzo … ero immersa nel mondo e nel tempo in un modo tutto mio. Ho sempre avuto una sensibilità marcata, al suo caro costo. Scrissi da subito, non ricordo un’età, ma ricordo i diari con i pupazzetti e gli appunti di quello che pensavo o vedevo (ero alle scuole elementari), poi scrissi il mio primo racconto all’età di 14/15 anni, come frontespizio il mio primo libro, ma non ci credevo, forse perché ero catalogata “strana”: passavo ore a scrivere a mano su quadernoni a quadroni, guardando fuori dalla finestra e sentendo musica classica o solo strumentale mentre le altre mie coetanee erano tutto trucco e parrucco, mosse e moine. Ogni dove c’era spazio, questo veniva riempito con una rima, con un pensiero, con delle parole. La forza delle parole e ciò che mi dato nuova vita, fatta emergere dalla difficoltà dell’essere ed esistere in una vita che non ti calza troppo a pennello. Credo che le parole, se usate nel giusto modo, quello più corretto, possono essere proficue ed utili, dare aiuto. Ed ecco che, nasce l’idea di In poche parole. Un libro voluto semplice ma che tratta tematiche odierne, toccanti, alcune anche pesanti e struggenti, tutte con una morale. Un’ode alla semplicità che, spesse volte viene persa, come per distrazione.

Non ho mai smesso di scrivere e non credo riuscirò mai a rinunciare ad una penna. Forse, quando sarò anziana, con artrosi e tremolii vari, avrò una motivazione per farlo.

Io di me posso dire solo che sono tutta quello che non sembro, sono solo quello che sento.

Piacere di conoscervi.

Alessandra De Angelis

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