Saturday, April 27, 2024

Sanità & Salute

Insonnia, ne soffre il 20% degli italiani, per loro arriva un nuovo farmaco

Gennaio 26, 2023

Insonnia, disturbi del sonno, a soffrirne sono oltre un terzo della popolazione mondiale, nel Bel Paese il 20%  e spesso si tratta di una forma cronica. Sono sintomi che persistono nell’80% dei casi dopo 1 anno dalla diagnosi e nel 60% dei casi a 5 anni. Mettiamoci anche depressione e ansia oltre a disturbi psichiatrici che risultano dalle “Notti bianche”, insomma un vero e proprio effetto domino al quale ha contribuito anche la pandemia con disturbi d’ansia, dell’umore, disturbi post traumatici da stress, dipendenza da alcol, e chi più ne ha più ne metta. E’ in arrivo un nuovo farmaco in grado di agire sull’orexina, uno dei principali neurotrasmettitori in grado di agire sul sonno, una vera ‘direttrice d’orchestra’, bloccando la sua attività sui due recettori più importanti.  

La nuova molecola appartenente alla classe dei DORA (Dual Orexin Receptor Antagonists) si chiama daridorexant e agisce con un bersaglio diverso da quello dei farmaci tradizionali. Daridorexant regola i cicli sonno-veglia che sono alterati in chi soffre di disturbi del sonno, permettendo quindi anche maggiori performance nello svolgimento delle funzioni diurne, spesso offuscate dagli effetti dell’insonnia. Si tratta di un  salto di qualità nel trattamento dell’insonnia di cui si è parlato oggi in una delle principali sessioni scientifiche del XXIV Congresso Nazionale della Società Italiana di Neuro-Psico-Farmacologia (SINPF), in corso nei due hub di Milano e Venezia.  

Secondo Claudio Mencacci, direttore emerito di psichiatria all’ospedale Fatebenefratelli di Milano e co-presidente SINPF : “Si definisce insonnia l’insoddisfazione per la quantità o la qualità del sonno, associata alla difficoltà nell’iniziare e mantenere il sonno da almeno 3 mesi. Questo risulta pertanto perturbato da frequenti risvegli o da problemi di riaddormentamento dopo i risvegli, con un conseguente impatto sulle ore diurne.” Inoltre, fa notare Matteo Balestrieri, ordinario di Psichiatria all’Università di Udine e co-presidente della SINPF : “Oggi disponiamo di terapie ad hoc che grazie, alla diversa pluralità di azione, consentono di modulare e personalizzare la cura. I nuovi farmaci che agiscono antagonizzando l’orexina, di cui oggi grazie all’estensione della prescrivibilità può avvantaggiarsi anche lo psichiatra, consentono di ottenere benefici di efficacia a fronte del contenimento dei costi sociali e assistenziali, spesso elevatissimi, dell’insonnia”.

Manuelita Lupo

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